003 L’Abito

” Vestendomi, io faccio bello ciò che sta per essere guastato dal desiderio”

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ABITO  Ogni fenomeno emotivo suscitato e alimentato dal vestito che il soggetto ha indossato in occasione dell’incontro amoroso o che indossa nell’intento di sedurre l’oggetto amato.

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(…) Werther :  “M’è costato fatica a togliermi di dosso il mio semplice frac turchino che avevo la prima volta quando ho ballato con Lotte, ma negli ultimi tempi era ridotto proprio indecente. Però me ne son fatto fare uno uguale…”   E’ con quel vestito (frac turchino e gilet giallo) che Werther vuole essere sepolto ed è con quel vestito che egli viene trovato agonizzante nella sua stanza.OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Lacan :  Ogni volta che mette quel vestito (con il quale morirà), Werther si traveste. Da che cosa? Da innamorato estasiato: egli ricrea magicamente l’episodio dell’estasi, il momento in cui si è trovato siderato dall’Immagine. Quel vestito turchino lo rinserra talmente forte, che il mondo circostante si annulla: soltanto noi due : mediante quel vestito, Werther si forma un corpo da bambino in cui fallo e madre sono uniti, senza niente al di là. Quel vestito pervertitore è stato indossato in tutta Europa dai fans del romanzo, che lo hanno chiamato “vestito alla Werther”.

Roland  Barthes  “Frammenti di un discorso amoroso”

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002 The Islander

Un vecchio, vicino ad una spiaggia
al tramonto, osserva l’’ orizzonte
con i venti che gli passano sul volto
Isola scossa dalle tempeste
Tutte le stagioni allo stesso modo
Ancoraggio non verniciato
E una nave senza nome

Mare senza un litorale
Per il bandito non ascoltato
lui accende la lanterna,
Luce alla fine del mondo
Mostrando la via
Accendendo la speranza nei cuori
di coloro che sono di ritorno da lontano

Questa è per i dimenticati a lungo
Luce alla fine del mondo
L’ ’orizzonte piange
le lacrime che egli ha
lasciato indietro tanto tempo fa

L’ ’albatros sta volando
facendolo sognare ad occhi aperti
prima che diventasse
uno dei dispersi del mondo
Principessa nella torre
Bambini nei campi
La vita gli ha dato tutto
Un’ ’isola dell’’ universo.

Ora il suo amore è un ricordo
Un fantasma nella nebbia
Lui sistema le vele un’ ’ultima volta
dicendo addio al mondo
Ancora nell’’ acqua
Il fondo marino lontano laggiù
Erba ancora nei suoi piedi
E un sorriso sotto la sua fronte

Questa è per i dimenticati a lungo
Luce alla fine del mondo
L’’ orizzonte piange
le lacrime che egli ha
lasciato indietro tanto tempo fa

001 L’Abbraccio

” Nell’amorosa quiete delle tue braccia”

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ABBRACCIO    Per il soggetto, il gesto dell’abbraccio a moroso sembra realizzare, per un momento, il sogno di unione totale con l’essere amato.

(…) abbraccio, che è una stretta immobile: siamo ammaliati, stregati: siamo nel sonno, senza dormire; siamo nella voluttà infantile dell’addormentamento: è il momento delle storie raccontate, della voce che giunge a ipnotizzarmi, a straniarmi, è il ritorno alla madre. In questo incesto rinnovato, tutto rimane sospeso: il tempo, la legge, la proibizione: niente si esaurisce, niente si desidera: tutti i desideri sono aboliti perché sembrano essere definitivamente appagati.

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Tuttavia, nel mezzo di questo abbraccio infantile, immancabilmente, il genitale si fa sentire; esso viene a spezzare l’indistinta sensualità dell’abbraccio incestuoso; la logica del desiderio si mette in marcia, riemerge il voler prendere, l’adulto si sovrappone al bambino…(…).

(…) l’appagamento esiste, e io lotterò senza tregua per ottenerlo di nuovo: attraverso tutti i meandri della storia amorosa, mi ostinerò a voler ritrovare, rinnovare, la contraddizione – contrazione – dei due abbracci.

Roland Barthes  “Frammenti di un discorso amoroso”

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